Non sono un confessore stagionale di Hussain Museer

Non sono un confessore stagionale

Affermerei che scrivo piangente come per piangere riempiono i miei occhi,

Annerisco perché i colori non bastano per dirmi a ritrarmi, perché a volte le emozioni non bastano ad esprimermi,

Ascoltatore non ode quando il ritmo non è confessato, e che io non confesso per quel ritmo ascoltabile,

È così che ognuno trova il suo punto equidistante, ed è così che non sono un confessore stagionale.

* * *

In questo componimento Hussain Muneer trova il modo di narrare la ricerca della riscoperta di se attraverso un perfetto movimento circolare, nel racconto del tentativo ogni volta frustrato di scoprire una piccola parte in più di se stessi. Il senso di questa ripetitività è scandito dalla riproposizione degli stessi termini all’interno dei versi, che istituisce corrispondenze ritmiche fluide tra strofe contratte e allo stesso tempo quasi allungate su se stesse, creando visivamente l’impressione di una disgregazione interiore che tenta di ritrarre se stessa con la consapevolezza di non possedere tuttavia gli strumenti sufficienti per farlo.

Nel ritmo costruito all’interno dei versi tra le loro pause e la disposizione delle parole, si fa strada l’idea di un altro ritmo ancora, uno che ha a che fare probabilmente con ciò che rimane dentro di noi nonostante tutto. Confessarlo o meno e allo stesso tempo seguirlo sembra essere la via per arrivare di nuovo a riscoprirsi.

  • Paolo Andrea Pasquetti, 28 Giugno 2021

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