Fatti nuvola
Il tempo t’insegnerà
a essere nuvola:
cambierai forma nel vento
senza aspettare
il tramonto
per sentirti colore.
Fatti nuvola
per sfiorare gli alberi
per vedere meglio ogni cosa
per sorridere nel buio
e fatti nuvola – se vuoi –
anche per piangere.
* * *
Lezioni di punteggiatura – I
Mi chiedi come farti capire, tu,
impacciato e acerbo di scrittura
– tu che l’ami e glielo vuoi scrivere –
quali parole? quali pause?
Posso dirti poco,
temo che l’amore
non conosca la punteggiatura
– e neppure l’educazione –
ma ho sentito dire che una virgola
a volte è un punto fisso
reso incerto da una lacrima.
I due punti invece non hanno dubbi:
due punti
e tutto diventa chiarissimo
come un bacio improvviso
appoggiàti a un muro.
Perciò, se sei sicuro, prova con
Volevo dirti questo: ti amo
– e lascia perdere gli esclamativi.
Ne riparliamo alla prossima lezione.
* * *
Nudi
A terra gli abiti
e tutte le definizioni
– salirà il vento che strappa la paura –
balleremo sopra le distanze
rideremo dentro agli occhi:
solo nude
le anime si possono parlare.
* * *
Irene Marchi attraverso i suoi componimenti sembra dar forma ad una poesia in qualche modo dialogica. Nelle poesie tratte dalla raccolta L’uso delle parole e delle nuvole (Cicorivolta Edizioni, 2020) infatti si intravede un dialogo interiore con un tu tra sentenze, domande e risposte puntuali, costruendo un gioco di scambi dialettici da un verso all’altro e utilizzando in maniera efficace spazi di sospensione del discorso che si incastonano tra i versi in successione tra di loro, come a ribadire il proprio dialogo con se stessi o l’altro a cui si tende.
Tra l’utilizzo ora di assonanze ora di anafore, spicca la tensione a costruire strofe dai tempi e dagli spazi contratti, quasi ad alludere a qualcosa lasciato in sospeso e ancora da trovare dietro di sé. C’è così la ricerca di comprendere l’amore di un noi alla fine, la sofferenza quotidiana che a volte sembra accompagnarlo, attraverso forme e parole diverse da sperimentare ogni volta per scoprire poi come dietro il ricongiungimento agognato si nasconda la più nuda semplicità: in essa non servono troppe parole e si può lasciar alludere alle cose senza più provarne la mancanza.
- Paolo Andrea Pasquetti, 29 Settembre 2021
Un pensiero riguardo “Tre poesie da L’uso delle parole e delle nuvole di Irene Marchi”