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Tre poesie da Corsivo di Sabatina Napolitano

È un animale

È un animale mentre sono nuda,

perde quell’innocenza che guardate

tutti su youtube. Perde ogni allegoria

anzi perde il controllo accaduto

come quando lo vedete libero dalle catene

ma anche quando sorride

io gli ho messo dentro le mie catene

con i miei sensi, i liquidi

con quello che gli preparo da mangiare.

Vi ingannate a pensarlo diviso.

Abita le mie prigioni nascosto e taciturno

anche quando sembra libero:

non è libero, accade in unione a me

accade facile solo in unione a me

e gli piace trasformare tutto

per accadere di nascere meglio

soprattutto la notte.

Allora si mette a pronunciare nomi e profezie

prese dagli ultimi dieci anni che mi ha dedicato

quasi come se dovessi avere paura

di quello che sono.

L’arte parla dentro di me come l’attualità

rido…

anche i libri degli altri, sono unita a mille

scrittori ma sono urgente.

Voglio toccarlo, come una illuminazione.

* * *

Gerusalemme, come Gerusalemme

Comincio questo libro anche da poesie scritte

in momenti in cui mi sembrava che dio

stesse intervenendo su di me e su di lui

finalmente a realizzare la Gerusalemme agognata.

E sentivo in bocca il masticare del racconto e del limone,

perché prima gli angeli

non mi avevano avvertito,

se ci fossero degli angeli intendo,

e non mi avevano detto nulla su come dovevo fare

con le sue foto, ad esempio

sul modo che dovevo avere di proteggerle.

Perché il ritardo

perché decido di affondare le sue pene

su un foglio che ho attaccato all’anta

perché decidi di essere meno intelligente.

Ero stufa di chiedere l’amore di un poeta,

ero stufa avevo già subito gli amori dei poeti,

avevo già grattato le mie mani.

* * *

Tableau vivant

Non ho mai creduto di norma

a qualcuno che potesse appoggiare le mie opinioni.

A tal punto è arrivata oggi la mimesi,

a tal punto ci decapitiamo

abbiamo pietà di mordere.

È più facile detronizzare delle distrazioni

che prendersi cura di vari autismi,

l’etica non è uno spasso

non lo sono nemmeno le folle in stupore,

le dediche felici, le trappole

che si fanno gli innamorati.

Prendo le distanze facilmente

dalle certezze degli altri così rigide

dalle parate dei sofisticati

che sono solo degli oppressi

e mi vengono a dire che la soluzione

sta nel parlare per sussurri.

È odioso ma vanno gelosamente custodite le cose.

La distanza è fatta di sguardi

cancellati da questa spigolatura, il corpo degli altri.

Ieri una commessa mi ha detto che sembravo sua sorella:

non ho insistito, qui tutti siamo il divieto di tutto

se non decidiamo di dimenticarci.

In libreria invece stavo comprando una penna

e quattro ragazzi mi si sono avvicinati

chiedendomi se fossi una certa “Isabelle”

ho risposto che sono bella ma non sono chi cercano.

* * *

Nei suoi versi Sabatina Napolitano sembra cercare con insistenza il contatto ruvido con il mondo reale e concreto: tuttavia a questo movimento se ne sovrappone un altro, quello razionale e ideale che prende spesso la forma di un intenso dialogo con quella che, potremmo definire brevemente, è la tradizione poetica e letteraria in genere. Così la tensione a scoprire l’altro, tanto nel suo corpo quanto nei suoi pensieri interni incespica nella difficoltà dell’incomprensione che, dopotutto, ognuno porta dentro di noi. La raccolta nella quale le poesie sono contenute, Corsivo (Edizioni Il Foglio, Piombino 2021) si snoda infatti in tre principali sezioni: Poesie Erotiche, Primi Trenta e Corsivo appunto, passando dal tema più chiaramente amoroso alla narrazione del vivere quotidiano creando quasi una sorta di racconto progressivo da un testo all’altro.

 Questa ricerca circolare che si snoda tra le varie sezioni trova espressione attraverso un linguaggio semplice ed essenziale, che offre il suo racconto con la forza espressiva di frasi veloci e puntuali trovando nella successione a volte serrata dei versi quel contatto col mondo reale e quotidiano cui sembra mirare. Così ad un’immagine vivida segue accanto con stretta adiacenza l’enfasi di un pensiero interiore, legandosi in un dialogo serrato: la ricerca in qualche modo continua sempre, attraverso la narrazione dei versi.

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